COMMENTO E STUDIO
Mobilità responsabile in città: si è concluso con successo l’evento di Confcommercio e D6
"La mobilità responsabile in città"
Si è svolto a Milano, nella sede di Confcommercio in corso Venezia, l'evento "La mobilità responsabile in città", promosso da Confcommercio Mobilità e D6 Drive Responsibly, con il patrocinio di Confcommercio Milano, con l'obiettivo di fare il punto sul tema della sicurezza e della sostenibilità in ambito urbano, con una particolare attenzione al capoluogo, ma estesa all’intero territorio nazionale. L'iniziativa ha visto la partecipazione di istituzioni, aziende leader del settore e operatori della mobilità.
La giornata è stata aperta con i saluti del Segretario Generale di Confcommercio Milano, Marco Barbieri, seguiti dalla presentazione della ricerca “Sicurezza stradale in città”, curata dal Centro Studi di Confcommercio Milano. Uno studio che ha evidenziato come la mobilità urbana presenti notevoli potenzialità di miglioramento, attraverso politiche mirate, riduzione delle emissioni e comportamenti più responsabili da parte degli utenti della strada.
Il doppio focus su Milano e sull’Italia registra un andamento contrastante: gli incidenti stradali stanno ritornando ad un livello raffrontabile con quelli pre-Covid, dopo il calo fisiologico determinato dalle limitazioni alla circolazione durante i mesi della pandemia.
L’analisi dei dati elaborati dell’Ufficio Studi Confcommercio Milano è stata compiuta confrontando gli anni 2020, 2021 e 2022, ma tenendo presente sempre a raffronto il 2012, come riferimento pre-Covid.
Il 2022 ha visto un aumento sensibile degli incidenti stradali in Italia e nella Città Metropolitana di Milano rispetto all’anno precedente. A livello nazionale, si sono verificati 165.889 incidenti, con un incremento di morti e feriti rispetto al 2021, ma ancora fortunatamente distante dai 195.388 del 2012.
In particolare, a Milano si è registrato un aumento rispetto al 2021, con un totale di 12.613 incidenti. Tra questi, 10.962 sono avvenuti su strade urbane, in aumento rispetto al 2020. Le principali cause di incidenti sono state distrazione, mancato rispetto della precedenza e l'eccesso di velocità, che hanno contribuito al 38% del totale. La fascia d’età più colpita è quella compresa tra i 30 e i 44 anni, con una prevalenza di uomini. Questi dati richiamano l'attenzione sulla necessità di interventi mirati per la sicurezza stradale, soprattutto nelle aree urbane. L'aumento dei sinistri sottolinea l'importanza di continuare a rafforzare le misure di prevenzione e di adottare politiche più rigorose per migliorare la sicurezza sulle strade.
Momento centrale del convegno è stato la tavola rotonda moderata dal giornalista Pierluigi Bonora, durante la quale rappresentanti di istituzioni e aziende hanno condiviso le proprie esperienze e progetti.
Simonpaolo Buongiardino, Presidente Confcommercio Mobilità e Assomobilità, ha aperto i lavori con l’invito a cambiare. «I numeri dello studio ci dicono che è necessario cambiare alcuni comportamenti alla guida, in particolare in città. I corsi di guida sono una soluzione, senza dimenticare che i metodi più evoluti portano vantaggi anche in termini di consumi». Con l’occasione Buongiardino ha voluto precisare la posizione di Confcommercio nei confronti dell’amministrazione comunale milanese. « È evidente che critichiamo le scelte di amministrazioni comunali troppo ideologiche che si basano solo su penalizzazioni. Come Confcommercio non siamo contrari alle pedonalizzazioni e alle limitazioni di velocità in certe zone, nemmeno all’obiettivo di riduzione del numero di auto che entrano in città, ma bisogna creare alternative. Non basta vietare perché tutto si sistemi. Va bene ridisegnare la città per sicurezza e fluidificazione, ma bisogna trovare correttivi per renderla possibile, altrimenti diventa solo una penalizzazione”
Paolo Ciuffi, Ceo di D6 Drive Responsibly, e ideatore di un metodo di guida responsabile evoluto in oltre 20 anni, ha sottolineato la sua esperienza che quotidianamente lo vede a contatto con gli automobilisti che partecipano ai suoi corsi. «Dobbiamo intervenire facendo educazione, cambiando la cultura di guida responsabile, portando gli automobilisti a riflettere, perché la strada di per sé non uccide nessuno. È stato fatto molto per infrastrutture e tecnologia, ma per usufruirne è necessario conoscerle. È sufficiente intervenire su piccole nozioni che cambiano subito l’approccio delle persone. Da parte nostra ci stiamo impegnando, e i risultati del nostro metodo sono incoraggianti: ogni giorno mettiamo una persona responsabile in più sulla strada».
Arianna Censi, Assessora alla Mobilità del Comune di Milano, ha voluto esprimere la sua preoccupazione per i risultati dello studio, che coincidono drammaticamente con quelli dell’amministrazione milanese. «Non è sufficiente ridurre il numero degli incidenti, l’obiettivo da raggiungere è zero sinistri e zero morti. Un risultato che dipende dal fondamentale rispetto delle regole. Bisogna trovare punti di equilibrio che sono in continua evoluzione, con tempi di cambiamento che si accorciano sempre più».
Per Carlotta Gallo, Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia, i risultati dello studio sono preoccupanti e le cause sono purtroppo note e ricorrenti. «I dati dello studio ci dicono che l’attenzione alle regole è trascurata. Bisogna però notare che su autostrade, strade extraurbane e in città la responsabilità è trasversale: con percentuali differenti nelle varie situazioni, ai primi tre posti ci sono sempre distrazione, velocità e mancato rispetto delle precedenze. Pedoni, ciclisti e motociclisti restano chiaramente le categorie più vulnerabili».
Francesco Ciro Scotto, Direttore Studi e Ricerche Fondazione Filippo Caracciolo, si è concentrato sull’aspetto della tecnologia che può dare una mano a migliorare i bilanci in termini di sinistri. «La sicurezza passiva dei veicoli ha fatto la differenza in ambito extraurbano. Gli strumenti di sicurezza attiva più moderni, dal 7 luglio, obbligatori su tutte le auto potrebbero fare differenza anche in città, ma il parco circolante è vecchio e viene rinnovato troppo lentamente. Per non incorrere nel rischio di dover attendere più di un decennio per veder scomparire le auto meno sicure dalle strade, è necessario accelerare il processo di rinnovo, sostenendo in modo particolare l’acquisto di auto nuove da parte da parte delle categorie meno abbienti».
L'incontro ha dato spazio anche a interventi di aziende del settore come Logmar & MDL, Schneider Electric, che hanno condiviso le proprie esperienze in materia di soluzioni per la mobilità sostenibile, dimostrando come l'innovazione possa giocare un ruolo chiave nel miglioramento delle condizioni di traffico e sicurezza nelle città. Significativa è stata la testimonianza di Maurizio del Torre - Italy and Central Eastern Europe Procurement Manager di Schneider Electric, che ha avviato da anni una collaborazione con D6 Drive Responsibly: il confronto tra i consumi di carburante dei 750 dipendenti formati cala mediamente del 13 per cento dall’inizio al termine del corso, con punte che raggiungono il 30-40 per cento. E per un’azienda che ogni anno acquista oltre 3 milioni di euro di carburante, i benefici economici si sommano a quelli della riduzione dei sinistri determinata dalla guida più responsabile, e ai benefici per l’ambiente.
L’evento si è rivelato un’occasione importante per discutere delle sfide e delle opportunità della mobilità urbana in Italia, in un contesto in cui il futuro della mobilità richiede soluzioni sempre più integrate, sicure e sostenibili.
Categoria: Confcommercio Mobilità